Categorie
Buonumore Schio

A ciascuno il suo, furbi compresi

Forse il fatto di uscire dal centro ed attraversare dei boschi per raggiungere la contrada induce qualcuno a pensare di essere giunto in un luogo lontano dalla civiltà e di poter quindi comportarsi in modo incivile.
Attenzione! Non è così. Anche la contrada è frequentata da persone che si interessano del bene comune, anche in contrada è considerato maleducato chi getta in giro rifiuti o non raccoglie le cacche del cane. Perché le cacche non evaporano magicamente voltando le spalle, neanche se sono nel giardino dei vicini o su strade non asfaltate. E anche se sono “bio” fanno schifo lo stesso. Del resto conoscete qualcuno cui piace trovare escrementi nel proprio giardino? E in mezzo all’insalata o alle fragole? Beh, io non mi sono ancora abituato ad avere ogni settimana almeno una cacca di cane davanti a casa, non intendo neanche abituarmi a correre costantemente il rischio di pestarne una nei 30 passi per arrivare alla legnaia e di portarmela in casa e non voglio mai più trovarmi smerdato dalla testa ai piedi perché tagliando l’erba col decespugliatore ci trovo nascosto in mezzo il “regalino” di Fido o di Boby. Avete presente il decespugliatore? Sminuzza e sparge che è un piacere!

Forse i comportamenti incivili funzionano in città, dove le persone sono molte e qualcuno dopo aver rotto o sporcato qualcosa può trovare conveniente la strategia di tacere e far finta di niente, tanto chi potrà mai risalire con certezza al responsabile tra mille? Ecco, in una comunità di 15 persone questo comportamento invece non funziona, quindi chi viene ad abitare in una contrada in collina è bene che lo abbandoni al più presto e si faccia carico delle sue responsabilità.

Tuttavia ogni cosa positiva ha qualche aspetto negativo e viceversa. Infatti è noto fin dai tempi antichi che spargere letame sui terreni favorisce la crescita delle coltivazioni e in tempi non molto lontani i nostri vecchi dedicavano tempo ed energie a concimare non solo gli orti, ma anche una pianta d’alto fusto come il castagno. Non per ottenere più legna, naturalmente, ma per garantirsi castagne più grosse e numerose. Nell’economia di sussistenza questo frutto, insieme alle noci, aveva un ruolo importante di scorta alimentare.
Quindi anche le feci hanno un loro valore per la concimazione e non volendo appropriarmi di beni altrui, credo che comincerò al più presto a restituire ciascuna dose di concime al legittimo proprietario basandomi su parametri quali la taglia e la specie dell’animale con dimensioni e tipologia del “prodotto interno lordo”. Laddove non sia possibile raggiungere una ragionevole identificazione dell’animale di provenienza mi preoccuperò di tenere la cacca a disposizione di chi ne faccia motivata richiesta per 15 giorni dal rinvenimento, senza però poter garantire che finisca accidentalmente confuso o mescolato con deiezioni di altri animali.
Per la statistica, tra il 30 dicembre ed il 1 gennaio ho raccolto 10 diversi “campioni” nel raggio di 15 metri dalla porta di casa. Identificati come: cane di piccola taglia, cane di grossa taglia e… asina. 
Che dite? Vedersi restituito il bisognino di Fido in un bel sacchettino trasparente basterà a sensibilizzare i proprietari? O troveranno ancora più conveniente continuare a fare i furbi e a lasciar vagare i loro animali?

Piccolo promemoria: alcuni articoli del regolamento di Poliza Urbana:

Art. 37
Altri atti vietati
In tutto il territorio del Comune resta altresì vietato in luogo pubblico o aperto al pubblico:

d. lasciar vagare o abbandonare qualsiasi specie di animale;

Art. 42
Circolazione dei cani in luoghi pubblici od aperti al pubblico
Nei luoghi pubblici od aperti al pubblico tutti i cani devono essere muniti di collare, portante l’apposita targhetta
comunale, e dovranno essere tenuti con solido guinzaglio di lunghezza non superiore a centimetri ottanta.
Tutti i cani di grossa taglia, come i mastini, gli alani, i doberman, i pastori, nonché i cani di indole mordace,
dovranno essere muniti anche di idonea museruola.
Nei giardini, negli orti, nelle aie ed in altri luoghi privati aperti, o nei quali non sia impedito l’accesso a terzi, i cani
possono essere tenuti senza museruola, purché siano legati o custoditi in modo da non arrecare danno alle persone.
Potranno essere tenuti sciolti e senza museruola, quando l’accesso a detti luoghi sia chiuso e provvisto di cartello
con l’indicazione “Attenti al cane”.
Possono essere tenuti senza guinzaglio e museruola:
• i cani da caccia in aperta campagna a seguito del cacciatore;
• i cani da pastore quando accompagnino il gregge;
• i cani delle forze di polizia durante l’impiego per fini d’istituto.
Art. 43
Cattura dei cani e di altri animali
I cani e gli altri animali trovati a vagare in luogo pubblico saranno catturati dal personale a ciò addetto.
E’ proibito impedire agli addetti alla cattura l’esercizio delle loro funzioni, come pure cagionare o favorire la fuga degli animali da catturare.

Categorie
Senza categoria

Lo specchio che fa riflettere

“Specchio riflette” dicevamo da bambini per rimandare al mittente qualche parolaccia ricevuta. In questo caso invece lo specchio fa riflettere.

La situazione: una strada “di montagna”, potremmo dire, stretta e curva, su cui due auto che si incrociano devono rallentare molto o anche far manovra. Su questa strada, per evitare brusche frenate ed incidenti sono stati posizionati tre specchi parabolici in corrispondenza di altrettante curve, due particolarmente strette che in ogni caso non è fisicamente possibile percorrere ad alta velocità ed una dal raggio più ampio che consente di affrontarla anche a 50 km/h, se si controlla prima lo specchio.*

Quando il vento soffia forte riesce anche a ruotare lo specchio e quindi capita di passare di lì e trovarlo orientato troppo a destra o troppo a sinistra per fare il suo lavoro, quindi una persona di buona volontà deve fermarsi, salire in piedi sul guard rail e regolarlo a mano. Questione di un minuto compreso salire, scendere, slacciare e riallacciare la cintura, ancor meno per uno che passi di lì a piedi.
Eppure a chi passi di lì di rado può capitare facilmente di trovare lo specchio fuori posto a distanza di giorni dall’ultima giornata di vento forte. E’ una cosa che fa riflettere. Pare quasi che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, non importi poi molto a chi percorre quella strada più volte al giorno di risistemare lo specchio e di garantirsi un po’ di sicurezza e di comodità.
Tutti ci passano davanti e non intervengono? Perché?
Le ipotesi sono una peggio dell’altra:
– piuttosto di scendere dall’auto preferisco correre il rischio di fare un frontale, tanto mi fido dei miei riflessi pronti!
– i beni pubblici sono di tutti e quindi non miei, perciò per principio non voglio occuparmene.
– specchio? Quale specchio? Ah, è storto? Davvero? Non so, non l’ho visto perché io non lo guardo mai.
– sì, è storto, ma io non so come si fa a raddrizzarlo, magari servono attrezzi o forza ed è meglio che lo facciano gli uomini.
Ecco, diciamo pure che qualcuno è scusato, ma tra i maschi adulti e sani è possibile che manchi totalmente la buona volontà?
Beh, a guardar bene quelli che si danno da fare per tenere in ordine la strada, le caditoie, la fontana e che raccolgono le cacche dei cani sono sempre gli stessi: c’è una che fa il giro della contrada con il badile per ripulire la strada, ci sono i tre che ripuliscono periodicamente la fontana e le caditoie, c’è quello che si ferma a sistemare lo specchio e poi ci sono tutti gli altri che… fanno finta di non vedere dove il loro cane ha sporcato e passano senza fermarsi un secondo raddrizzare uno specchio, neanche se sono a piedi. Eppure quando hanno frequentato le scuole l’educazione civica si insegnava ancora… forse si dimentica per convenienza? Ma qual è la convenienza di risparmiare qualche secondo? E perché la scomodità di scendere dell’auto una sola volta è percepita come un fastidio maggiore rispetto al rischio quotidiano di incidente frontale?

Altre ipotesi?

 

* ricordo che la curva è un tratto di strada non rettilineo a limitata visibilità, quindi basta anche una leggera curvatura unita ad un ostacolo visuale per costituire una curva, mentre un tratto di strada anche molto curvo, ma con perfetta visibilità non è una curva secondo il codice della strada.