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Il Buso della Rana

La grotta più estesa e conosciuta dei dintorni ha un suo sito

http://www.busodellarana.it/ e persino una sua pagina su Facebook

http://www.facebook.com/pages/Buso-della-Rana/272408979690

Se passate di lì vale la pena di fare una sosta anche al Giardino dei Sogni

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Il giardino dei Sogni

Il Giardino dei Sogni è una creazione di Luciano Grendene
In collaborazione con Associazione A.M.M.A. – Settore C.E.F.A.
A fine 2011 è stato acquistato dal Comune di Schio. Qui trovate la notizia  e una delle pubblicazioni di Luciano Grendene.

Come arrivare:

Da San Vito di Leguzzano seguire l’indicazione per Monte Magrè. Dopo qualche chilometro di curve, giunti a Monte Magrè svoltare a sinistra davanti alla chiesa e imboccare in discesa Via Scortegagna superando la pizzeria “Il Ranch”. Percorretela per 200 metri e sulla sinistra troverete il sentiero d’accesso segnalato. Buona visita!

Orari:

Il giardino dei sogni è sempre aperto, quindi è consigliatissimo per le serate estive a contemplar le stelle! Troverete anche un registro degli ospiti in cui lasciare traccia del vostro passaggio.

 

 

 

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La Valle dell’Orco

No, non è quella dell’omonimo romanzo di Umberto Matino.

E’ una delle prime valli che ho risalito con gli amici ai tempi del liceo, quando non sapevamo nemmeno cosa fossero il canyoning e il torrentismo.

Con i nostri scarsissimi mezzi ci siamo lanciati nella risalita del torrente ed il divertimento è stato grande. Ma a voi forse interessa di più qualche altro dato.

Luogo: Santorso (VI)
Particolarità: diversi resti di interventi di sfruttamento idroelettrico risalenti agli inizi del XX secolo ed in parte restaurati.
Parcheggio e partenza da Contrà Magliaretto
Da Santorso prendere la strada per S. Ulderico; prima dell’inizio della salita notare a destra un complesso industriale dell’800 (Fabbrica Saccardo). Si gira attorno alla vecchia fabbrica e si procede per 300 metri su una stretta strada che termina in un comodo spiazzo da cui parte il sentiero. Buona passeggiata!

un tratto del sentiero

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Buonumore Tesoro

Storia di una formica

Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice. Lì trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d’amore. Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata.

Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno carafaggio con molta esperienza.
La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l’ora di entrata e di uscita e preparò pure dei bellissimi report.
Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i report, e quindi assunsero una Ragnetta, che organizzò gli archivi e si occupò del telefono.
E intanto la formica produttiva e felice lavorava e lavorava.
Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello Scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle tendenze..

Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu necessario un nuovo computer con stampante a colori. Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che c’era da fare.

Il Calabrone, gestore generale, pertanto, concluse che era il momento di adottare delle misure: crearono la posizione di gestore dell’area dove lavorava la Formica produttiva e felice. L’incarico fu dato ad una Cicala, che mise la moquette nel suo ufficio e fece comprare una poltrona speciale.
Il nuovo gestore di area – è chiaro – ebbe bisogno di un nuovo computer e quando si ha più di un computer e’ necessaria una Intranet.
Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un assistente (Remora, gia suo aiutante nell’impresa precedente), che l’aiutasse a preparare il piano strategico e il budget per l’area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

La Formica non canticchiava più ed ogni giorno si faceva più irascibile.
“Dovremo commissionare uno studio sull’ambiente lavorativo, un giorno di questi”, disse la Cicala.
Ma un giorno il gestore generale, al rivedere le cifre, si rese conto che l’unità, nella quale lavorava la Formica produttiva e felice, non rendeva più tanto.

E così contattò il Gufo, prestigioso consulente, perché facesse una diagnosi della situazione.
Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva: “C’è troppa gente in questo ufficio.”

E cosi il gestore generale seguì il consiglio del consulente e licenziò la Formica incazzata, che prima era felice.

MORALE:

Non ti venga mai in mente di essere una Formica produttiva e felice.

E’ preferibile essere inutile e incompetente.

Gli incompetenti non hanno bisogno di supervisori, tutti lo sanno.

Se, nonostante tutto, sei produttivo, non dimostrare mai che sei felice.

Non te lo perdoneranno. Inventati ogni tanto qualche disgrazia, cosa che genera compassione.

Però, se nonostante tutto, ti impegni ad essere una Formica produttiva e felice, mettiti in proprio, almeno non vivranno sulle tue spalle calabroni, scarafaggi, ragnetti, mosche, cicale, remore e gufi.