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Economia

La fortuna aiuta gli audaci… forse. Ma di certo impoverisce gli sciocchi!

Oggi mi è capitato in mano un biglietto della “Lotteria Italia”: è saltato fuori dalla confezione regalo di una bottiglia di prosecco che non avevo ancora aperto. La sorpresa ha stimolato la mia curiosità e così ho fatto quello che chiunque avrebbe fatto al posto mio: ho verificato se quel biglietto era tra quelli estratti!

Mi aspettavo di dover inserire il numero di serie in qualche form online, invece la lista dei tagliandi estratti è stata diffusa in due facciate di un documento pdf. Lo apro e ci trovo dei dati molto interessanti. No, non ho vinto nulla, naturalmente, ma vedo che dei tagliandi viene indicato il luogo di vendita, così che ognuno possa pensare che la fortuna gli è passata vicino e che la prossima volta non deve farsela scappare…  Apprendo che la Lotteria Italia 2010 ha distribuito premi per 13’950’000€ ai 67 biglietti vincenti e 40’700€ e ai rivenditori di biglietti vincenti, mentre l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ha raccolto 47’869’900€ vendendo 9’573’980 biglietti.

Anche aggiungendo alle spese la campagna pubblicitaria e le commissioni alla struttura di vendita direi che organizzare una lotteria è un discreto affare! La raccolta del denaro avviene prima dell’erogazione dei premi e la spesa per i premi è appena il 30% degli incassi, quindi il margine (ancora molto lordo) è del 70%. Posso organizzarne una anch’io?? 😛

67 biglietti vincenti su nove milioni e mezzo: circa 7 possibilità su un milione, una su 143’000.
Dovrebbe essere sufficiente per abbattere le speranze, ma evidentemente non è così. L’uomo non è razionale e l’italiano men che meno. D’altra parte se faccio un rapido esame di coscienza anche se non ho mai comprato un tagliando della Lotteria Italia mi capita un paio di volte l’anno di gettare un euro compilando due colonne del Superenalotto, gioco in cui le probabilità sono ancora meno favorevoli al giocatore. Scelgo numeri simpatici, come quelli che formano un esagono sulla scheda oppure tutti “tondi” o multipli di 11 o a caso, tanto la probabilità di vincere non cambia e per 24-48 ore posso pensare a come spenderei qualche milione di euro: un pensiero giustificato perché… beh, potrebbe sempre capitare! 😀
L’opinione di un matematico sul superenalotto

Sembra però che più d’uno in Italia passi tutto l’anno a sognare la vincita, milionaria o anche meno, e che arricchisca lo Stato ed i gestori dei videopoker in misura notevole: pare che le giocate siano dell’ordine dei 20 miliardi di euro l’anno! Circa un euro al giorno a testa, neonati compresi… 😮 Sui soli “gratta e vinci” gli incassi dello Stato sono sui 9 miliardi di euro l’anno. Secondo voi quale parte della popolazione spende di più per comprare sogni?

Le religioni condannano i giochi d’azzardo, ad esempio si può leggere qui cosa ne pensano i cristiani e nella Costituzione all’articolo 41 quel che ne pensavano i padri fondatori: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale…” però quasi in ogni bar si trovano i videopoker con cui dei poveri di spirito diventano anche poveri materialmente… e lo Stato è partecipe del guadagno. 🙁

Bruno De Finetti molti anni fa definì il Lotto una “tassa sulla stupidità”. Da allora i passi avanti sono stati tanti, sia da parte dello Stato con tasse-lotterie sempre nuove, sia da parte degli entusiasti contribuenti.

Possiamo sperare in qualche miglioramento? O è come sperare di vincere al lotto?

1 risposta su “La fortuna aiuta gli audaci… forse. Ma di certo impoverisce gli sciocchi!”

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